Titolo
L’APPLICABILITÀ DEL SELFCARE NUTRIZIONALE ATTRAVERSO LA PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI) NEL PAZIENTE TRAPIANTATO
Autori
Lanzetta Noemi, Scarano Elisa, Zullino Stefano
Introduzione
Il trapianto d’organo rappresenta la terapia definitiva per molte insufficienze terminali (Calne et al., 1981). L’evoluzione delle tecniche chirurgiche e dei protocolli immunosoppressivi ha migliorato la sopravvivenza, rendendo il follow-up centrale nella prevenzione di rigetto, infezioni e complicanze metaboliche (Zeltzer et al., 2015).
All’interno del PDTA, l’approccio multidisciplinare integra aspetti psicosociali, endocrini, immunitari e nutrizionali, con l’infermiere in un ruolo cruciale di educazione, monitoraggio e coordinamento (Procaccio et al., 2012).
La nutrizione, intesa come parte fondamentale del self-care, influenza infiammazione, metabolismo, microbiota e immunità (Bonnet et al., 2024).
La PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI) interpreta il paziente come un sistema integrato in cui stress, ormoni e sistema immunitario interagiscono dinamicamente (Barker & Markmann, 2013), risultando particolarmente rilevante nel trapianto di cuore e nella gestione del L-VAD.
Materiali e Metodi
È stata condotta una revisione della letteratura consultando articoli sulle diverse banche dati riguardanti:
- l’interazione tra stress e asse HPA nel post-trapianto;
- il ruolo delle citochine (IL-1, IL-6, TNF-α) nel rigetto;
- gli effetti endocrini e metabolici dei farmaci immunosoppressori;
- l’influenza del microbiota sulla regolazione immunitaria;
- l’impatto della nutrizione su infiammazione, omeostasi metabolica e salute vascolare;
- gli effetti del supporto L-VAD su risposta neuroendocrina e infiammatoria;
- il contributo dell’infermiere al self-care e all’aderenza terapeutica.
Le fonti includono Barker & Markmann (2013), Calne et al. (1981), Bonnet et al. (2024), Procaccio et al. (2012) e Zeltzer et al. (2015).
Conclusioni
L’integrazione della presa in carico con un approccio olistico come PNEI nel percorso del paziente trapiantato consente di modulare stress, infiammazione e immunità, migliorando stabilità del graft e qualità di vita. La nutrizione, insieme alla guida clinica ed educativa degli infermieri, rappresenta un intervento essenziale per sostenere metabolismo, risposta immunitaria e continuità assistenziale.

